giovedì 12 giugno 2014

Perchè i bugiardi mentono?

Che vogliate ammetterlo o no, tutti noi siamo bugiardi.


Le menzogne sono all'ordine del giorno. Le si ascoltano nelle discussioni, popolano i social network e si diffondono nel web. Ma cosa spinge l'essere umano a mentire? 

Secondo uno studio dello psicologo Robert Feldman dell'Università del Massachusetts, il mentire è un riflesso inconscio atto a difendere la propria autostima, spesso prodotto da un senso di inadeguatezza nei confronti dell'ambiente esterno. Queste sono le cosidette "bugie bianche" approfondite in questo interessante e divertente monologo di Pamela Meyer:




Le ragioni per cui mentiamo sono molteplici: per  salvare la faccia, per spostare la colpa o evitare il confronto, per vantarsi o per sentirsi meglio con se stessi. Non si può dire la stessa cosa quando si parla di una bufala. Come viene ben spiegato in questo articolo, l'hoaxer (colui che diffonde bufale) non è mai esposto al giudizio altrui, dunque le motivazioni devono per forza ricadere sul tornaconto personale. Queste vengono analizzate in un post del criptozoologo Loren Coleman per quanto riguarda il suo campo di ricerca, ma generalizzando possiamo identificare due grandi gruppi. 


Fonte: Flickr - photo sharing

L'hoaxer può essere una singola persona. Allora la bufala spesso nasce da un post o un'immagine, creata per divertimento o per scherzo, magari all'interno di una piccola cerchia di amici e poi diffusa sul web e solo successivamente mal interpretata. Qualcuno sembra invece aver avuto un bisogno psicologico di media-attenzione, con un conseguente, seppur temporaneo, senso di celebrità. In altri casi, episodi privati (dovuti a vendette, sfoghi di rabbia, calunnie...) possono ottenere incidentalmente l'attenzione dei media locali, col rischio di perdere l'originale  movente, rendendo così più difficile la confutazione della notizia. 

Secondo il mio modesto parere, più una bufala è ben studiata e articolata e maggiori sono le probabilità che si diffonda. Un unico individuo, soprattutto se di mediocre cultura, difficilmente riesce a creare una falsa notizia in grado di esser ritenuta credibile da un gran numero di persone; un compito che risulterebbe molto più facile a un'azienda, un ente, un'organizzazione, una lobby, un giornale. Molte bufale nascono infatti per scopi economici o politici, per screditare una società o al contrario promuovere un prodotto, un'idea o un progetto. Attirare l'attenzione e creare audience ormai è diventato il fattore principale per avere successo. Cosa può farlo meglio di una bufala?


Fonte: Funpicc

Vi è un'ultima causa che porta alla diffusione delle bufale: l'ignoranza e l'incomprensione. Vi ricordate il gioco del telefono senza fili? Si è tutti seduti in cerchio e si sussurra una parola nell'orecchio del vicino, una volta completato il giro la parola viene detta ad alta voce e spesso non coincide con quella iniziale. Ecco un bel paragone che mostra quanto pericolosa sia la condivisione delle notizie nel web: in questo modo infatti può capitare che la notizia cambi man mano che viene riportata e raccontata, fino a diventare tutt'altra.


Fonte: The Nation


Come disse lo scrittore Mark Twain: "è più facile ingannare le persone che convincerle che sono state ingannate". Considerando tutti questi "moventi" che spingono a mentire e perseverare nel mentire, come faremo a combattere le bufale e la mala informazione? 


Adriele Burco








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